Meta userà le chat per gli annunci: ecco cosa succede (e come proteggerti)
- globtelmaildem
- 23 ott
- Tempo di lettura: 2 min
Hai presente quando chiacchieri con un chatbot su Instagram o Messenger di faceboook e pensi: “Tranquillo, tanto è solo una IA”? Da dicembre 2025 quella conversazione potrà finire nel grande cervello pubblicitario di Meta.

Cosa cambia davvero
Dal 16 dicembre, Meta (cioè Facebook, Instagram e compagnia bella) userà le chat con i suoi assistenti AI per personalizzare i contenuti e gli annunci pubblicitari.Tradotto: se scrivi al bot “Sto cercando un nuovo smartphone”, aspettati di vedere comparire pubblicità di telefoni, custodie e magari offerte di operatori.
Chi è coinvolto
Per ora la novità non riguarda l’Unione Europea, il Regno Unito e la Corea del Sud — zone coperte da leggi sulla privacy più rigide, come il GDPR. Ma nel resto del mondo, le conversazioni diventano una nuova miniera d’oro per i dati di marketing.
Perché Meta lo fa
Semplice: soldi.Meta sta spingendo fortissimo sull’intelligenza artificiale e sulle funzioni conversazionali, ma il vero business resta la pubblicità.Più conosce come parli e cosa chiedi, più può vendere spazi pubblicitari precisi agli inserzionisti.E la personalizzazione estrema aumenta i click e i guadagni.
Perché è un po’ inquietante
Molti utenti parlano di “distopia contrattuale”: per anni le piattaforme hanno negato di usare le chat private per scopi pubblicitari, e ora la cosa diventa ufficiale. In pratica, ci avevano già preparati, nascosti dietro pagine e pagine di termini di servizio che nessuno legge.E ora, finalmente, lo dicono chiaramente.
Come puoi proteggerti
Se vivi in Europa, sei già relativamente al sicuro grazie al GDPR. Ma per tutti — e anche per prudenza — ecco qualche mossa furba:
Evita di scrivere informazioni sensibili (numeri, gusti personali, preferenze politiche) ai chatbot.
Controlla le impostazioni privacy su Facebook e Instagram e limita la personalizzazione basata sull’attività “fuori da Meta”.
Usa browser con estensioni anti-tracking, come Brave o Firefox con Privacy Badger.
E soprattutto, non fidarti troppo della “IA amichevole”: è un algoritmo con un’agenda, non un confidente.
In sintesi
Meta ci conosce sempre di più, e ora anche le nostre chiacchiere diventano dati pubblicitari.È utile? Sì, perché ci mostrerà contenuti più rilevanti.È pericoloso? Anche, perché cancella un altro pezzo di privacy digitale.Come sempre nel mondo tech, la regola è una sola: se è gratis, il prodotto sei tu. Staff marketing Globtel






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